In quell’angolo estremo del Collio cormonese a contatto di gomito con le colline slovene della Goriska Brda si trova la località di Zegla, realtà rurale d’alta collina da sempre coltivata a vigneto per la sua felice esposizione, giacitura, caratteristiche microclimatiche e geopedologiche. I filari seguono dolcemente i declivi e le uve godono delle componenti fisico-chimiche dei terreni, composte da marne ed arenarie (localmente denominate Ponka) funzionali a profumi e sapori di grande personalità. Felice il microclima, con presenza di brezza d’Alto Adriatico e protezione dai venti freddi grazie alla cerchia alpina.

Nel cuore di Zegla – comune censuario di Medana – cru “ Colle Duga ”, la famiglia Princic si dedica da generazioni alla coltivazione della vite e all’arte dell’enologia. La memoria corre a nonno Giuseppe, che vi nacque nel 1898 e trasferì il suo sapere al figlio Luciano e al nipote Damian -classe 1970- , l’attuale protagonista del nuovo corso dell’azienda, specializzatasi in tempi recenti con l’imbottigliamento della totalità della produzione. Spalla importante nell’amministrazione e nelle pubbliche relazioni è la moglie di Damaian, Monica, ma pure i loro giovani figlioli, Karin e Patrik, partecipano con entusiasmo all’attività aziendale quando necessita.

L’evoluzione agronomica ed enologica in Colle Duga è stata decisamente marcata dopo gli anni ’90. La progressiva sostituzione delle forme di allevamento espanse e generose con altre, più fitte e meglio inserite nell’ambiente collinare soprattutto sotto l’aspetto funzionale, ha contribuito non poco al salto di qualità dell’azienda, la cui filosofia persegue la massima ricerche di espressioni organolettiche in cui l’equilibrio tra struttura, personalità, fruttuosità e caratteri di tipicità ben si armonizzano con le caratteristiche proprie del terroir e quelle derivanti dall’impronta personale del viticoltore. Inerbimenti interfila, lavorazioni e cure colturali più in generale negli otto ettari di vigna sono corretti e mai “estremi”; lo stesso affinamento ed infine l’imbottigliamento rispettano -senza invaderle bensì esaltandole- le caratteristiche originarie dei vini. Damian non ha segreti né fantasie. Non ama le provocazioni, non rincorre il moderno esasperato; al contempo rispetta quanto di buono offre la natura. Ama l’acciaio e la pulizia, l’ordine, la precisione. Non si nega alla barrique moderata. Pratica una normale vinificazione in bianco termo condizionata, senza vendemmie precoci; la decantazioni dei mosti è statica, a freddo, in alternativa a chiarifiche varie.