Ghiaie della Furba 2009

Toscana IGT

Nato nel 1979 da un’idea di Ugo e Vittorio Contini Bonacossi, che volevano produrre a Carmignano un vino con un uvaggio bordolese. La prima vigna, composta da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot era situata sul terreno ghiaioso alluvionale del torrente Furba, da cui prende il nome.
Nel 1992, quando è entrata in produzione la vigna S. Alessandro, interamente di Cabernet Sauvignon, l’uvaggio è stato modificato; nel 1998 è stato aggiunto il Syrah. Attualmente il vino è costituito da un blend di Cabernet Sauvignon (60%) Merlot (30%) e Syrah (10%). Il Ghiaie della Furba si affina per un anno in barriques e per cica 2 anni in bottiglia.

La descrizione del sommelier

COLORE: Rosso rubino molto intenso, quasi impenetrabile. PROFUMO: Ampio, complesso elegante, fine, dolce, fruttato con note speziate intense. SAPORE: Morbido, strutturato, di grande volume, opulento, con tannino a trama densa e dolce, acidità in equilibrio alla struttura, al grasso e alla densità del vino. Retrogusto lungo, persistente fruttato, con sensazioni gustative di piccoli frutti rossi del sottobosco sposato a note speziate intense e complesse. Servire a 18°- 19° C.

Abbinamenti

Si accompagna a tutte le carni in genere ed ai formaggi.

€ 38.00

Produttore CAPEZZANA Conte Contini Bonacossi
Denominazione Toscana IGT
Vitigno Cabernet Sauvignon - Merlot - Syrah
Gradazione 14,0% Vol.
Formato Standard (0.75 lt)

Premi e riconoscimenti

Annata 2009:
Due Bicchieri Gambero Rosso
Quattro Grappoli Bibenda
Quattro Bottiglie Guida L'Espresso
Super Tre Stelle Blu Guida Vini di Veronelli

Descrizione produttore

A Carmignano la vite si coltivava già nell’epoca preromana, circa 3000 anni fa, come dimostrano i vasi da vino e le coppe da degustazione trovati nelle tombe etrusche.
Nell’archivio di stato di Firenze è stata ritrovata una pergamena datata 804: si tratta di un contratto di affitto che documenta come già 1200 anni fa a Capezzana venissero coltivati olivi e viti per la produzione dell’olio e del vino. Nel primo Rinascimento una donna, Monna Nera Bonaccorsi, costruiva la prima “casa da Signori” e nove case poderali con i relativi impianti viticoli; era il 1475. Altre generazioni e famiglie si sono avvicendate nella proprietà della tenuta:
i Cantucci, imparentati con i Medici, e i Marchesi Bourbon del Monte. Nel XVIII secolo una Cantucci sposata Bourbon ingrandì la fattoria e acquistò nuovi poderi; introdusse inoltre un metodo amministrativo esemplare, i cui documenti si conservano ancora oggi nell’archivio storico dell’azienda.
Dopo i Bourbon del Monte l’azienda passò agli Adimari Morelli e poi ai Franchetti Rothschild e, dalla vedova Sara de Rothschild, per poi arrivare ai Contini Bonacossi, la nostra Famiglia, nel 1920.
All’inizio del secolo scorso il Conte Alessandro Contini Bonacossi, con la moglie Vittoria e i figli Augusto Alessandro e Vittorina, ritornò in Italia dalla Spagna, dove si era dedicato ad un’attività di antiquariato di altissimo livello che gli aveva permesso di iniziare quella che sarebbe divenuta una delle più grandi collezioni private italiane di dipinti, sculture, mobili e ceramiche. Dopo la sua morte, dietro sua volontà e per opera dei figli, il nucleo centrale di questa eccezionale raccolta costituì la donazione Contini Bonacossi, che oggi è parte integrante della Galleria degli Uffizi; conservata in dieci sale, visitabile solo su appuntamento. Negli anni venti Alessandro acquistò la proprietà di Capezzana, poi ampliata con l’acquisto dal marchese Aman Niccolini, di due fattorie confinanti, “Il Poggetto” e “Trefiano”.
Nasce così la Tenuta di Capezzana, suddivisa in 3 fattorie e più di 120 poderi, dedita alla produzione di vino e olio di grande qualità. La passione di Alessandro per il collezionismo lo portò a conservare bottiglie, così che oggi Capezzana può vantare una raccolta di annate storiche a partire dal 1925. Nel 1945 ad Augusto Alessandro si affiancò il figlio Ugo, reduce dalla guerra e laureato in agraria che prese gradualmente la direzione della Tenuta trasformandola da conduzione mezzadrile ad azienda moderna.

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