Vigneto Bellavista 2015

Chianti Classico DOCG

Il Vigneto Bellavista si estende su di una superficie totale di 22.82 ettari impiantati per una parte (circa 9.31 ettari) tra il 1974 e 1978 mentre i restanti 13.51 ettari tra il 2006 ed il 2008 ad un’ altitudine compresa tra i 530 metri s.l.m. (nella zona denominata Bellaria) ed i 456 metri s.l.m. (dei Campinuovi).

La descrizione del sommelier

Colore rosso rubino con nuances granato, splendido naso, intenso, con sentori di frutta a bacca nera e spezie. Grandissimo equilibrio al palato, elegante, rivela una grande complessità e persistenza. In chiusura si ritrovano le note fruttate e speziate.

€ 250.00

Produttore CASTELLO DI AMA
Denominazione Chianti Classico DOCG
Vitigno Malvasia Nera,Sangiovese
Gradazione 13,0% Vol.
Formato Standard (0.75 lt)

Premi e riconoscimenti

James Suckling
99/100
Wine Spectator
92/100

Descrizione produttore

La Storia

Fu la bellezza e l'unicità di Ama ad affascinare quattro famiglie di origine romana, a inizio anni settanta, che unite dalla passione per il vino rinnovarono vigneti e metodi produttivi, costruendo la nuova cantina per vincere la sfida di produrre il Chianti Classico e riportarlo agli antichi splendori.
L'arte, il paesaggio, la sapienza del vino sono presenti in questi luoghi da sempre. L’origine etrusca certifica la presenza di un borgo fortificato in epoca preromana.

Durante il Sacro Romano Impero Ama entra a far parte dei possedimenti della famiglia Firidolfi. Il Castello, che è nella denominazione, viene probabilmente distrutto nel XV° secolo durante le invasioni aragonesi in territorio chiantigiano.

Agli inizi del ‘700 sulle rovine del Castello vengono edificate nuove dimore, usando le stesse pietre. Nascono così le ville di proprietà delle famiglie Pianigiani, Ricucci e Montigiani, due delle quali oggi sono patrimonio aziendale.

E’ di quel tempo un documento (luglio 1773) riguardante un rapporto da parte del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, quale Governatore della Toscana che esalta l’alta vocazione dei terreni collinari.

La bellezza del luogo mosse la passione di Tomaso Carini ad iniziare una nuova avventura rivolta alla produzione enologica, coinvolgendo tre amici (GianVittorio Cavanna, Lionello Sebasti e Pietro Tradico) per sviluppare insieme la rinascita di questo territorio.

I quattro imprenditori, capitanati da Cavanna padre e figlio, reimpiantarono buona parte dei vigneti e costruirono una moderna cantina di fermentazione divenuta un modello innovativo per tutto il territorio.

Nel 1982 entra ad Ama Marco Pallanti, giovane agronomo fiorentino e diventa enologo dell'azienda dopo una formazione tecnica all'Università di Bordeaux sotto la supervisione di Patrick Léon.

Lorenza Sebasti, figlia di Lionello, uno dei proprietari, prende in mano la gestione dell’azienda fin dal 1993 ed insieme a Marco condividono con identica passione una visione evolutiva, mettendola in opera con un lavoro che dura da 40 anni.

Oggi nella società è presente la seconda generazione delle famiglie Carini, Tradico e Sebasti.

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