Ben Ryé 2007

Pantelleria DOC

Il Ben Ryè Pantelleria Doc Donnafugata è un vino simbolo di quest'azienda. Ben Ryè significa “Figlio del vento” perché il vento che soffia fra i grappoli è un costante a Pantelleria. Ed il vento dell'isola porta con sé un carico di profumi così intensi da poterli toccare. Prima annata: 1989. Il Ben Ryè ha ispirato i maÎtre chocolatier Cecilia e Paul De Bondt che hanno creato i cioccolatini De Bondt Ryè: il primo è una farcia di fichi e mandorle macerata nel Ben Ryé e rinchiusa in un guscio di cioccolato fondente; il secondo, invece, ha un cuore di gelatina al Ben Ryé incastonato in una ganascia di cioccolata bianca, ricoperta da cioccolato fondente.

Il vento, come dice il nome di questo vino, è l’autentico protagonista delle vigne di Donnafugata: un costante soffio tra i grappoli di Zibibbo, chiamato anche Moscato d’Alessandria, che porta con sé un’intensa carica di profumi. Dal vento nasce questo straordinario passito

Abbinamenti

Formaggi stagionati, dolci a base di ricotta, frutta fresca e pasta di mandorle

€ 75.00

Produttore Donnafugata
Denominazione Pantelleria DOC
Definizioni Passito
Vitigno Zibibbo 100%
Gradazione 14,5% Vol.
Formato Standard (0.75 lt)

Premi e riconoscimenti

Gambero Rosso 3 biccheri rossi ;Bibenda 5 Grappoli ;Vitæ AIS 4 Viti ;Wine Spectator 93 ;Robert Parker 95 ;Slowine Vino slow ;I vini di Veronelli Super Tre Stelle

Descrizione produttore

Il nome e il logo aziendale sono un omaggio alla storia e alla letteratura siciliana, in cui si intrecciano i destini di una regina in fuga e il celebre romanzo Il Gattopardo.
Il nome Donnafugata, letteralmente "donna in fuga", fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell'800 - fuggita da Napoli per l'arrivo delle truppe napoleoniche - si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l'effige della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia. Fu lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il Gattopardo, ad indicare con il nome di Donnafugata quei possedimenti di campagna del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e che oggi ospitano i vigneti aziendali.

I vini di Donnafugata interpretano la Sicilia e ne raccontano con passione l'universo sensoriale. Natura del suolo, esposizione, altitudine, andamento climatico e vitigno sono le principali variabili in gioco per ottenere vini che esprimano in modo autentico l’appartenenza a terroirs unici.
Dopo aver scelto l'abbinamento vitigno-territorio, la viticultura mirata "legge" con attenzione e sensibilità la vigna nella sua interazione con l'ambiente per portare l'uva al suo apice qualitativo. I frequenti assaggi delle uve sul campo consentono di individuare il momento ideale della vendemmia per ogni singolo vigneto.
I processi di cantina prevedono l'uso di tecnologie semplici e rispettose dell'integrità di uve, mosti e vini. Lo staff tecnico, con degustazioni continue, verifica gli obiettivi sensoriali, la rispondenza al frutto e al territorio.
Intervenendo sui processi in corso, in vigna ed incantina, l'enologia di precisione ridefinisce anno dopo anno i confini della qualità. Lo staff è composto da tecnici competenti e affiatati (agronomo enologo, responsabile del controllo qualità, cantinieri e responsabili del vigneto) che accompagnano le fasi del processo produttivo affinché la natura faccia al meglio il suo corso.

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